Temevo che anche la scuola media dovesse sottostare a chiusure generalizzate a causa della seconda ondata di Covid, ma le lezioni sono continuate in presenza, solo con un paio di classi (non le mie) in quarantena precauzionale. Dopo le solite scadenze burocratiche del mese di novembre ormai vediamo il Natale all’orizzonte. A scuola tireremo il fiato per un paio di settimane, in attesa di rientrare poi a gennaio, nei mesi della vera emergenza influenzale, quando l’esperimento di convivenza in pandemia rischierà di fare saltare i nervi a molti.
Durante l’autunno i lavori di imbiancatura del condominio di Pinarella sono andati avanti come se nulla fosse e, salvo imprevisti, sono destinati a concludersi entro il termine pattuito del 31 dicembre. Ho collegato in rete il nuovo impianto “a pompa di calore” installato a luglio e riesco ad attivarlo anche distanza, col telefono, ogni volta che vado in quell’appartamento (quasi tutti i pomeriggi), dove tuttavia mi trattengo sempre meno, solo per trovare la giusta concentrazione come in uno studio. Le novità edilizie del quartiere di Pinarella hanno trasformato il paesaggio che stento a riconoscere per quello che era vent’anni fa. Qualche camminata di buon passo nella pineta del litorale, d’autunno verso sera, basta a convincermi che vale ancora la pena conservare questo presidio.
Ho appena comprato un computer Acer ultrabook (regalo di natale per tutta la famiglia) in questo pomeriggio di black friday, che è sotto tono più degli altri anni, con gli scaffali dei negozi pressoché esauriti come nei tempi di magra, a dispetto della pubblicità insistente. Avrei anche un lungo elenco di libri da comprare su Amazon e IBS: darò presto il via al clic degli acquisti di carta on line, fra tanti acquisti, gli unici che mi stanno veramente a cuore.