Domenica 30.01.22 era l’ultimo giorno di apertura della mostra che il Comune di Corinaldo ha dedicato alla tomba del guerriero piceno ritrovata durante la campagna di scavo del 2018. Sono andato a visitarla nel pomeriggio con Michele Ceccaroni, interessato ai confronti con l’analogo ritrovamento di Savignano sul Rubicone. Per rendere più avvincente la visita, abbiamo coinvolto Michelangelo Monti, artefice della scoperta di Savignano. Ben pochi pezzi del ricco corredo erano esposti a Corinaldo in una mostra che aveva soprattutto lo scopo di illustrare le tecniche di scavo e di pubblicizzare un’impresa che ha visto il coinvolgimento di molti enti del territorio. Abbiamo fantasticato sulle ricostruzioni dei tumuli che caratterizzavano il paesaggio antico in prossimità di queste sepolture nobili della protostoria, nel versante adriatico come in Etruria. Ma la ceramica della tomba di Corinaldo ci è apparsa ben più convenzionale di quella di Savignano, che mostra inusitate finezze orientaleggianti e non è stata ancora adeguatamente classificata.

Con tutta la famiglia di Michelangelo siamo arrivati a Corinaldo di pomeriggio, dopo un bel pranzo al ristorante “Sette archi” di Mondolfo condito da abbondanti conversazioni con Michele Ceccaroni. Di mattina insieme a Paolo B. avevamo fatto sosta anche a Saltara, nella valle del Metauro, per vedere il nuovo allestimento dei mosaici romani negli ambienti della chiesa del gonfalone. Ci è parso notevole il recupero di questi vecchi ritrovamenti degli anni Venti del Novecento: manufatti tratti dai depositi del museo di Ancona, restaurati e ricollocati per valorizzare l’immagine turistica di questa piccola località dei Colli al Metauro.