Sabato sera (15.12.19) al teatro Bonci di Cesena è andato in scena lo spettacolo tratto dal libro Quando la vita ti viene a trovare di Ivano Dionigi. Il dialogo fra Lucrezio e Seneca è un anacronismo, visto che i due filosofi vissero a distanza di un secolo l’uno dall’altro, il primo alla fine dell’età repubblicana, il secondo ai tempi di Nerone, ma rende bene la polarizzazione (senza tempo) fra due modi di intendere l’impegno intellettuale, comunque al servizio dell’uomo: momento introspettivo oppure politico, analisi di una realtà materiale contrapposta al soggetto, oppure flusso creativo del soggetto che inventa la realtà come rete di relazioni. Potremmo proseguire con la contrapposizione fra materialisti e idealisti, ma la sceneggiatura di Dionigi si ferma all’età antica ed è un esercizio utile e gradevole per chi vuole avvicinarsi al pensiero degli antichi filosofi senza rivolgersi ai testi latini. Ho visto lo spettacolo affacciato dalla barcaccia del terz’ordine, con Paolo Branza, rispolverando le nostre abitudini di qualche anno fa, quando su quel palco ci sembrava d’essere i “vecchietti dei Muppets”.

(Nel pomeriggio a Forlì avevo partecipato all’assemblea di fine anno dell’Associazione Nuova Civiltà delle Macchine, nella sede dell’Enaip, dove il presidente Roberto Camporesi ha tracciato il resoconto delle attività svolte nel 2019. Sono poi passato a salutare i due preti amici, che si chiamano entrambi don Enrico, nella Parrocchia di Santa Trinità e di Santa Lucia, molto indaffarati in previsione del Natale).